Repubblica — 08 marzo 2003 pagina 4 sezione: PALERMO
è l' assessore più «annunciato» della giunta Cammarata. Di lui si parla dalla scorsa estate, da quando Bartolo Sammartino fece flop col Festino di Santa Rosalia e portò il sindaco a rivelare, seppure ancora sottovoce, la volontà di fare un rimpasto. Il nome di Filippo Cangemi, avvocato in forza alla "Destra sociale" di Alleanza nazionale, saltò fuori insieme ad altri papabili. Oggi quei papabili fanno parte della nuova giunta ma Cangemi no, è rimasto al palo. Ancora per poco? «Io sono assolutamente sereno - chiarisce subito il politico che fa capo alla corrente di Guido Virzì - posso sopravvivere tranquillamente senza fare l' assessore». E qualora dovesse finalmente entrare nella squadra di Diego Cammarata, è già pronto a fissare alcune condizioni fondamentali. La più importante riguarda le deleghe: «Si diventa assessori per amministrare qualcosa, altrimenti è meglio restare a casa. Certo Bartolo Sammartino, ritardando le sue dimissioni dalla giunta, non ha reso un grande servizio al suo partito». L' attacco di Cangemi parte da lontano: «Quando gli fu tolta la delega alla Cultura, Bartolo non avrebbe dovuto accettare, non avrebbe dovuto dire che a lui quella bocciatura stava bene. In questo modo ha indebolito la posizione del partito, quella della sua corrente (guidata da Lo Porto, ndr) era già debole». Intanto tutto è rimasto fermo. «In questi giorni - assicura Cangemi - non ho mai preso il telefono per chiamare qualcuno che mi desse notizie sulla mia nomina ad assessore. Ma se, una volta chiamato da Cammarata, il sindaco non dovesse procedere a un rimpasto di giunta assicurandomi deleghe che abbiano un minimo di responsabilità, preferirei restare a casa. Guidai la Provincia quando Musotto venne arrestato, e non so quanti al posto mio avrebbero accettato di amministrare in una situazione così delicata. Figurarsi se accetterei l' incarico di assessore solo per fare passerella». A Cangemi, dunque, non bastano le deleghe allo Sport e alla Polizia municipale (senza il Traffico che è di Ceraulo). «Il rimpasto - tuona il suo capocorrente Virzì - è condizione necessaria per il nostro ingresso in giunta». Ma Cammarata per ora prende tempo, provocando l' irritazione del commissario provinciale di An, Giampiero Cannella: «Non ci sono alternative a Cangemi, se le cose dovessero andare troppo per le lunghe saremmo costretti a prendere provvedimenti». Cioè ad andare allo scontro aperto col sindaco. m. l.
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