lunedì 7 giugno 2010

Stadio di atletica privo di agibilità

Anche lo stadio che fu «delle Palme», parola obsoleta in questa città dopo l'avvento del punteruolo rosso, sembra aver subito un analogo flagello stavolta causato dalla umana cattiva gestione. Non si può dire che il prezioso stadio di atletica, non abbia avuto le dovute attenzioni economiche negli ultimi anni, visto che dal 1970 ad oggi, avrà subito lavori generali di ristrutturazione almeno quattro volte e l'ultima nel settembre del 2007, con un progetto redatto dal settore manutenzione del Comune dell'ammontare di 1 milione 778 mila euro. Tra i tanti lavori, peraltro, ha visto il rifacimento della pista, divenuta da quel momento una delle più veloci in circolazione. Non si comprende come mai, dopo una inaugurazione per l'intitolazione a Vito Schifani, vittima della strage di Capaci, ed allo stesso tempo atleta, alla quale è intervenuto il sindaco Diego Cammarata ed il suo stato maggiore tecnico, dopo la «Finale Oro dei Campionati Italiani di Atletica Leggera per Società», svoltasi la settimana successiva, alla presenza non solo delle autorità civili e sportive, ma di pubblico negli spalti, a distanza di due anni stiamo a parlare ancora di mancanza di agibilità per pubblico spettacolo della struttura, come avvenuto lo scorso 22 maggio quando per la disputa della «Palermo Half Marathon», agli spettatori non è stato consentito di entrare, contrariamente a quanto avvenuto 48 ore prima, in occasione di un altro evento agonistico. Si parla sempre di carenza di fondi, ma a cosa è servito spendere tutto quel pubblico denaro se la Commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli, ritiene ancora oggi di non poter concedere l'agibilità per una manifestazione, sottolineando carenze documentali ed inottemperanze relativamente agli impianti elettrici ed antincendio, o igienico sanitari o giudicando qualitativamente non sufficienti le prove sugli elementi strutturali della tribuna? Di lavori praticamente o soltanto cartolarmente incompleti ? E dire che un'opera pubblica, si riteneva conclusa quando assieme ai lavori, venivano definite anche le certificazioni e la documentazione a corredo! Chi ad oggi gestisce l'impiantistica con questi risultati, dimostrando carenze tecnico organizzative, non può trincerarsi dietro un diniego della Commissione prefettizia di vigilanza, continuando a perpetrare un atteggiamento irrispettoso, nei confronti di una seria istituzione, presentando documentazioni carenti nella speranza di benevoli autorizzazioni.
Non siamo tecnici, ma crediamo che l'iter logico da seguire, è sempre lo stesso, prima si effettuano i lavori per la messa in sicurezza, poi si istruisce la pratica per l'agibilità per i pubblici spettacoli e solo alla fine si concede un impianto per una manifestazione. E davanti a problemi più seri, sono stati sprecati soldi per prove di carico, o ci si è distratti nella creazione di un non sappiamo quanto «a norma» gabbiotto, per il custode all'ingresso! (Antonio Fiasconaro)
LA SICILIA - (IMPIANTISTICA. Dopo 3 anni dal restyling, il «Vito Schifani» ha ancora la tribuna non omologata - Domenica 06 Giugno 2010 PA Sport, pagina 32)

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