La Primavera di Praga, (in ceco Prazské jaro) è stato un periodo storico di liberalizzazione avvenuto in Cecoslovacchia a partire dal 5 gennaio 1968 e durato fino alla notte fra il 20 e il 21 agosto 1968, quando una forza stimata fra i 200.000 e i 600.000 soldati e fra 5.000 e 7.000 veicoli corazzati dell'Unione Sovietica e dei suoi alleati del patto di Varsavia (ad eccezione della Romania) invase il paese. Il grosso dell'esercito cecoslovacco, forte di 11 o 12 divisioni, obbedendo ad ordini segreti del Patto di Varsavia, era stato schierato alla frontiera con l'allora Germania Ovest, per agevolare l'invasione e impedire l'arrivo di aiuti dall'occidente. La stagione delle riforme ebbe bruscamente termine. Sono passati 40 anni da quella invasione!
Per protestare contro quell'iniziativa bellica, Jan Palach (Všetaty, 11 agosto 1948 – Praga, 19 gennaio 1969) decise di cospargersi il corpo di benzina in piazza San Venceslao a Praga, appiccando il fuoco con un accendino (16 gennaio 1969). Morirà tre giorni dopo. Ai funerali parteciparono 600 mila persone provenienti da tutto il Paese.
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